Adeguati assetti organizzativi e amministrativi d'impresa

Il nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza: CDA è la soluzione integrata alle esigenze delle imprese
 
CDA è al fianco delle imprese nel percorso di adeguamento alla nuova normativa della CRISI D’IMPRESA con un approccio proattivo che permetta un’adozione efficace ed efficiente dei sistemi di prevenzione dello stato di crisi.

L’individuazione tempestiva di situazioni in disequilibrio viene affidata dalla nuova normativa agli strumenti di allerta, costituiti dagli obblighi organizzativi posti a carico dell’imprenditore e dagli obblighi di segnalazione a carico di soggetti qualificati

I punti cardine della normativa

  • - Obbligo in capo all’imprenditore dell’adozione di strutture organizzative adeguate;
  • - Strutturazione di un processo di reporting e di monitoraggio, improntati in ottica di tipo prospettivo (forward looking);
  • - Sostante monitoraggio del going concern e degli indicatori di crisi di tipo prospettico;
  • - Vigilanza del Collegio Sindacale e/o del Revisore;
  • - Obblighi di segnalazione (interna e esterna) agli organi creditori pubblici qualificati, al superamento di determinate soglie di esposizione;
  • - Gestione della crisi aziendale demandata agli OCRI, specifici enti di controllo esterno istituiti presso le camere di commercio.
  • CDA vi assiste a gestire in maniera efficace tutte le fasi del Sistema di pianificazione e controllo di gestione attraverso:

  • ➜ L’analisi approfondita dell’attuale assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’azienda e della sua conformità alla nuova normativa;
  • ➜ L’individuazione e implementazione di tutti gli strumenti previsionali (budget e forescast);
  • ➜ La creazione di uno strumento informatico ad hoc, con indicatori attendibili ed efficaci;
  • ➜ Il contenimento della spesa e l’implementazione di politiche per razionalizzare i processi e renderli più efficienti;
  • ➜ La consulenza e l’assistenza tecnica atti ad individuare la strategia più equilibrata per il superamento della crisi di impresa.
  • La crisi d'impresa e la sua preenzione: i sistemi di allerta
    Il nuovo Codice delle Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (c.d. CCII) è stato approvato con il D.lgs 14/2019 ed è entrato in vigore il 15 luglio 2022. La novità più significativa di tale norma, resa in adesione ai principi espressi in ambito comunitario, si rinviene nell’introduzione delle procedure di allerta, volte ad intercettare tempestivamente la crisi mediante una diagnosi precoce e ad intervenire prima che essa si traduca in insolvenza irreversibile, salvaguardando la continuità  aziendale (going concern) e gli interessi degli stakeholders.

    Le finalità formulate dal legislatore

  • - Riordino della disciplina legata alla crisi e all’insolvenza, con la costituzione di una normativa unitaria che sostituisse l’attuale Legge Fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267);
  • - Imposizione agli imprenditori dell’adozione di misure idonee e di un assetto organizzativo adeguato (art. 2086 del codice civile) per la rilevazione delle situazioni di crisi e l’adozione tempestiva delle opportune iniziative;
  • - Salvaguardia della continuità delle imprese, attraverso l’avvio del processo di ristrutturazione nella fase di inizio della crisi;
  • - Rinvio agli Organismi di Gestione della Crisi dell’Impresa (OCRI) del processo di gestione della crisi;
  • Gli indicatori per monitorare la salute dell'impresa

    Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, appositamente delegato dalla norma, ha pubblicato i seguenti 7 indicatori che dovranno essere utilizzati per tenere monitorato lo stato di salute delle imprese, ai fini di prevenire l'insorgere delle situazioni di crisi:
    1) Patrimonio Netto:   un  valore negativo del Patrimonio Netto  farà scattare automaticamente la segnalazione di allerta;
    2) Debt Service   Cover   Ratio   (DSCR):   se   il Patrimonio Netto è positivo, l'impresa dovrà misurare il rapporto tra i flussi di cassa che si attende di generare e i debiti da rimborsare nei 6 mesi successivi.

    Qualora il Patrimonio Netto sia positivo e il DSCR non fosse disponibile o attendibile, l'impresa dovrà misurare altri 5 indicatori, con valori di soglia differenti a seconda del settore di appartenenza:
    2) sostenibilità degli oneri finanziari (Oneri Finanziari/Ricavi);
    3) adeguatezza patrimoniale (Patrimonio Netto/Debiti Totali);
    4) indice di liquidità (Attività a breve/Passività a breve);
    5) ritorno liquido dell'attivo (Cash Flow/Attivo);
    6) indebitamento previdenziale e tributario (debiti verso Erario ed Enti/Attivo)

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